L'arte

SIMONE PETERZANO

IL CANTO DEI COLORI

LA CROCIFISSIONE

di Ferdinando Zanzottera

Il ciclo pittorico del Peterzano è arricchito anche dalla presenza della Crocifissione, una composizione molto semplice. La scena centrale è occupata da Gesù crocefisso ai lati del quale sono raffigurati la Madonna e San Giovanni.
La Madonna raffigura la Chiesa come madre, San Giovanni ne rappresenta il suo popolo.
La crocifissione dipinta nel catino absidale della Certosa diviene quindi il simbolo della nuova Chiesa, rigenerata dalla morte e resurrezione di Gesù.
Nella composizione c'è anche la figura di Maria Maddalena, che nella cultura certosina ricopriva un ruolo fondamentale e che i monaci milanesi fecero raffigurare in questa Certosa ben cinque volte. Essa, abbracciata alla croce, osserva il Cristo morto ed il suo capo reclinato, mentre il sangue che defluisce dai piedi di Gesù va a lambire le sue vesti. Maria Maddalena raffigura la peccatrice per eccellenza redenta da Dio.
La scena della crocifissione è divisa da due costoloni in stucco che rappresentano tralci d’uva. Particolare certamente non trascurabile, poiché alla crocifissione è legata la simbologia della fecondità della terra. Vi è infatti un bellissimo canto popolare che descrive molto bene la fecondità della terra alla presenza del sangue di Cristo: “I chiodi batteva / Il mio sangue colava / E dove grondava Buon vino si faceva ... E dove li conficcava / Il sangue che colava / Ancora vino faceva ... Al costato l’han trafitto / Dal costato è colato Sangue e acqua. Dal sangue e dall’acqua Vite / Dalla vite, uva / Dall’uva, vino / Il sangue del Signore per i cristiani”.
Attorno alla croce Simone Peterzano affrescò cinque angeli, quattro dei quali non erano stati preventivati nel contratto firmato con i monaci. Essi rimasero molto soddisfatti dell’operato del pittore bergamasco, il quale aveva eseguito una composizione assai più armonica ed organica di quella prevista. Per questa ragione il 3 settembre del 1582 “Messer Simone” fu “tenuto dedurre dala sua mercede convenuta lire cento sedici imperiali per causa de bracci 116, di stucho che esso poteva fare et non ha fatto in detta opera, et, al contro d’esse lire 116 si compensino a detto maestro Simone scudi dodeci, che fanno lire 72 imperiali, per causa della pittura de 4 angioli fatta al Christo oltra quello era lui obbligato”.
Ai fianchi della crocifissione e nelle pareti sopra la Natività ed all’Adorazione dei Re Magi, il Peterzano raffigurò gli evangelisti, i profeti e le sibille. Nel tiburio ottagonale (foto sopra) otto angeli con in mano i simboli della passione, sormontati da Dio Padre. La costruzione architettonica è impostata sul quadrato, simbolo del terreno e dell’umano, alla cui sommità è invece posta la regalità celeste raffigurata da Dio Padre e dalla colomba dello Spirito Santo.

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