Animali di casa nostra

Il gufo reale

testo e foto di Sergio Pessot

Si dice che il gufo sia un animale lugubre, di umore tetro e cupo che vive rintanato, misogino e poco socievole. Invece...

E’ il più grosso rapace europeo, strigiforme della famiglia strigidi e del genere Bubo bubo. Si dice che il gufo sia un animale lugubre, di umore tetro e cupo che vive rintanato, misogino e poco socievole. Il Giusti in uno degli “Scherzi”, rivolgendosi ai suoi critici dice: "Gufi dottissimi, che predicate. E al vostro simile nulla insegnate".
Forse in ricordo del gufo saggio del film di Walt Disney a me è simpaticissimo anche perché è discreto ma regale e incute timore a tutti gli altri rapaci. Le sue dimensioni sono gigantesche, l’apertura alare può raggiungere anche i cinque metri!
Vive in gran parte dell’Eurasia, con esclusione delle regioni più settentrionali e nell’Africa del Nord. Nel nostro Paese è stazionario o erratico, piuttosto raro. Soltanto due volte ho avuto la possibilità di incontrarlo: una prima volta nel Parco Nazionale dello Stelvio e la seconda nel bosco di Marzio in provincia di Varese.
Al primo incontro non mi è stato possibile realizzare alcuna fotografia in quanto lo abbiamo spaventato durante l’avvicinamento e di conseguenza è fuggito. La seconda volta nel fitto del bosco sono riuscito a scattare alcune foto con il flash ed anche se non è un’eccellente immagine ha il pregio di ritrarre un grande abitante dei nostri boschi.
Non è un uccello migratore. Trascorre tutto l’anno nei pressi della zona dove ha nidificato e soltanto prima del periodo amoroso che coincide con i primi mesi dell’anno si permette qualche escursione fuori del suo territorio.
Per il motivo che trova nascondigli più adatti alle sue necessità, si spinge ad una altitudine superiore ai duemila metri. In pianura si trattiene preferibilmente in fitti boschi.
E’ talmente abitudinario che, se scacciato dall’uomo dalla sua abitazione, vi ritorna appena possibile. Negli ultimi anni vi sono state segnalazioni di gufi reali che hanno nidificato nelle città. Il caso più clamoroso è quello della coppia che ha nidificato tra i merli del Castello Sforzesco a Milano.
Il suo colore si confonde con quello delle rocce e della corteccia degli alberi, dove si posa, perciò di giorno è molto difficile individuarlo. Di notte è più facile incontrarlo, specialmente in primavera, stagione dei suoi amori e si fa notare per le grida acute.
Se la giornata trascorre senza problemi: si sveglia al tramonto levandosi con un volo leggerissimo per andare ad appostarsi sulla cima di un albero o su una roccia da dove poi parte per raggiungere le sue prede.
Ondeggia con grande facilità, s’innalza senza fatica anche a grandi altezze e si muove con tale rapidità che difficilmente la preda, per quanto agile, riesce a sfuggirli. Assale lepri, conigli, galli e fagiani di monte, anatre, pernici; crea gravi danni anche tra i volatili domestici; attacca i rapaci diurni quali corvi e cornacchie.
Non ha riguardo neppure per le specie minori della sua famiglia. In considerazione della sua mole che gli permette di attaccare animali di una certa dimensione, il gufo reale veniva considerato dannoso per la selvaggina e ciò ha dato adito ad una caccia indiscriminata che lo aveva portato al limite dell’estinzione.
Fortunatamente anche questa è una specie protetta e finalmente si sta notando un timido e lieve aumento della sua popolazione. Come già detto, nidifica nei primi mesi dell’anno, collocando il nido nei fori delle rocce, in buche del terreno, nel cavo degli alberi e in caso di bisogno si accontenta anche di nidi abbandonati da altri uccelli. Depone due-tre uova ad intervalli regolari in modo che tra il primo uovo ed il terzo trascorrano una decina di giorni.
La cova dura 33-35 giorni, durante i quali la femmina viene nutrita dal compagno. In seguito i genitori provvedono ambedue all’alimentazione dei piccoli procurando abbondantissimo cibo. Sono genitori dolcissimi che hanno grande cura dei loro piccoli, li difendono a costo della loro propria vita da ogni pericolo, al punto che più volte trasferiscono il nido cercando zone sempre più sicure.
È stato osservato più volte che gufi reali adulti vanno a cibare i loro piccoli catturati dal nido e chiusi in gabbia. Da sempre è stato utilizzato come uccello da caccia, non per inseguire e catturare le prede, bensì come uccello da richiamo.
Accudito, nel modo giusto, può vivere a lungo in cattività, anche fino a settant’anni ma non si affeziona affatto al suo padrone e conserva intatta la sua indole irascibile e facile alla furia.


Sommario