Così va il mondo

NO alla "leva" obbligatoria!

di Luciano Garibaldi

Dopo 200 anni sta finalmente per finire. Come e perché nacque la leva obbligatoria.

AI giornali hanno molto parlato, in questi mesi, dell’abolizione della leva militare, che decorrerà dal 2006 (riguarderà cioè i giovani nati dal 1986 in avanti). Contemporaneamente, un altro simile argomento di forte interesse è rappresentato dall’apertura del servizio militare alle donne.
Tra qualche anno, insomma, si torna al passato quando il mestiere di soldato era un mestiere a pagamento, al servizio del Principe o del Re (o magari del Papa, non si dimentichino le leggendarie vicende dei "leoni" di Lucerna), ma si entra anche nel futuro, dato che è dai tempi delle mitiche amazzoni che non esistono più eserciti di donne (l’unica eccezione è rappresentata dal moderno Stato di Israele, dove le donne prestano servizio militare al pari degli uomini, ma laggiù la leva obbligatoria c’è, eccome).
Si può affemare che la fine della leva militare, ossia dell’obbligo, per i giovani maschi di una nazione, di prestare servizio sotto le armi, in pace come in guerra, sia senza dubbio un ritorno alla civiltà, dopo duecento anni di follia demagogica che ha spinto l’acceleratore di questo subdolo istinto dell’uomo che si chiama guerra.
Non sarà male ricordare, all’approssimarsi di questa storica circostanza, che la leva fu un'invenzione della Rivoluzione francese, poi generalizzata e codificata da Napoleone Bonaparte ed estesa alle nazioni via via da lui sottomesse, Italia, Belgio, Spagna.
Ben presto tutti gli Stati lo imitarono, ad eccezione della Gran Bretagna, l’unica nazione al mondo che non ha mai voluto accettare il principio del servizio militare obbligatorio. Perché? Perché non ne ha mai avuto bisogno, in quanto, ogniqualvolta la patria britannica è stata in pericolo, gli inglesi sono accorsi in massa ad arruolarsi volontari per combattere e sconfiggere il nemico.
Ed è questo fatto che - molto semplicemente - rende la Gran Bretagna praticamente invincibile. La leva è stata obbligatoria, a partire da Napoleone, uno spaventoso moltiplicatore di guerre. Basti pensare che le guerre (anche le più tragiche) del passato, a esempio la "guerra dei trent'anni", si concludevano con qualche decina di migliaia di morti, mentre guerre del secolo appena trascorso (ad esempio la prima guerra mondiale) sono state autentiche ecatombe per milioni e milioni di giovani.
E questo perché ai generali non costava nulla mandare al macello intere Divisioni formate da ragazzi obbligati con la forza a combattere, mentre un esercito volontario non accetta tanto facilmente di essere sacrificato con leggerezza, ma pretende giustamente piani tattici intelligenti ed avveduti.
È interessante, a questo punto, ricordare, ai troppi smemorati, che la ribellione della Vandea cattolica e papista contro il governo rivoluzionario di Parigi avvenne proprio per causa della leva. I vandeani, infatti, non accettarono mai questa violenta imposizione che pretendeva di "levare" (da cui la parola "leva") alle famiglie i ragazzi per mandarli a morire contro gli eserciti degli Stati monarchici europei, coalizzatisi per punire la Francia regicida.


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