Peccati e Peccatori
foto di Ferdinando Mattaboni

I seduttori

di Silvio Ceccato

È fra le varie tipologie umane forse il personaggio più fascinoso, soprattutto se non si è vittime ma spettatori del suo tesser incanti, richiamar di sirene, sparger melodie e profumi.

Allumeuse. Nella massiccia importazione-alluvione di parole inglesi è una delle pochissime francesi sopravvissute, insieme a “charme” e a “je t’aime”. Alla lettera vuoi dire: accenditrice. Nel linguaggio comune indica donna provocante, ammaliatrice, seduttrice, civetta. Meno usato (chissà perché) il corrispettivo maschile, allumeur, anche se il tipo esiste, eccome.
È fra le varie tipologie umane forse il personaggio più fascinoso, soprattutto se non si è vittime ma spettatori del suo tesser incanti, richiamar di sirene, sparger melodie e profumi.
La tattica cambia in ragione della cultura, dell’avvenenza fisica e delle caratteristiche personali, ma il gioco è sempre il medesimo, soprattutto eguale l’obiettivo: accendere.
Non importa chi e non importa che cosa. Accende sogni e fantasie, voglia di far pazzie. L’incontro con l’allumeuse rende la ragione fragile fragile, e la realtà si fa troppo grigia. Lei, del resto, è un’esperta nel fare intravedere con ampia panoramica, quasi al limite del vedere chiaro, il paradiso.
Al primo incontro è difficile da individuare: bionda, gamba lunga e occhio bluetto, ma anche castana scialbettina o nera mediterranea, genere ragazza della porta accanto; pure è proprio al primo incontro che lei getta l’amo con l’esca più succulenta.
Mai più sarà così brillante, splendente e “disponibile”. Se sei ingegnere, ti chiederà tutto sulle pompe di raffreddamento e qualunque accenno meccanico le farà ammorbidire sguardo e labbra. Riderà senza traccia di falso all’accenno di una vecchia barzelletta, tremerà di autentica commozione alla morte della tua mamma, magari avvenuta venticinque anni prima.
Fisicamente elastica, ti accenderà la sigaretta con il suo accendino, le sue mani, la sua bocca, te la passerà con aria noncurante e complice. Ma soprattutto, ed è quasi impossibile spiegare il “come”, ti farà sentire l’unico uomo degno, anzi, meglio, ti farà sentire l’unico uomo della Terra.
Se a questo si aggiunge che l’allumeuse è raramente, quasi mai, volgare o oca, bhè... cadere in trappola è pressoché obbligatorio. Una volta che la preda è catturata il comportamento dell’allumeuse si può classificare secondo due grandi categorie: quella che, soddisfatta della conquista, diventa -subitaneamente di ghiaccio (alla prima telefonata: "Uscire a cena con te? Ma per chi mi hai preso!". Taglierà corto come si fa con gli scocciatori), ma c’è anche quella che nel gioco prosegue, perversa. "Domani, dici?, mi piacerebbe tanto, ma no, proprio non posso, Dio che settimana.
Ma, aspetta, perché non ci incontriamo almeno per un aperitivo venerdì, ho tanta voglia di rivederti". Voi attraverserete la città alle diciotto di venerdì impiegando un’ora, sarete accolti dalla seta mischiata al liuto. Peccato la fretta, ma... presto...


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