Chiese del nostro tempo

QUELLI CHE ASPETTANO GESU'

Avventisti del 7° Giorno

testo di Jenny Vestri Boncori

foto di Sergio Pessot


Il rispetto del sabato, il ritorno di Cristo, l’attenzione ai fattori positivi della salute: la Chiesa avventista si muove agile nel mondo, funzionale ai bisogni dell’uomo moderno visto in una dimensione di corpo-spirito-psiche.
E' sabato mattina e la chiesa di piazza Mirabello, 2 a Milano è gremita di persone. "Buon sabato!", mi dice una signora non appena varco l’ingresso. Ha un sorriso accattivante e le rispondo con altrettanto calore. Continua: "Si accomodi pure in sala, dopo aver firmato il registro all’ingresso".
Firmo su un librone, poi prendo posto in mezzo a persone di tutte le nazionalità. Rumeni, filippini, cubani, brasiliani e italiani sono pronti ad ascoltare il pastore Mosca, il cui ingresso non si fa attendere. La funzione si apre con il “benvenuto” ai nuovi presenti, poi va avanti con date e orari delle attività in programma. Seguo attentamente per una buona mezz’ora e mi rendo conto di come gli Avventisti abbiano una loro identità inconfondibile.

Seminari via internet sui grandi temi dell’esistenza, il ruolo nella società, il rapporto con la salute: psicologia e religione si uniscono per dare delle risposte a chi cerca di vincere la sfida quotidiana della vita.
La Chiesa avventista nasce, infatti, dalla riflessione di un gruppo di credenti, di varia provenienza protestante, che riscoprono nella Bibbia le risposte di Dio agli interrogativi di natura esistenziale: "Chi è l’uomo? Da dove viene? Qual è il suo destino? E il suo fine ultimo?". Le risposte a queste domande sono legate indissolubilmente alla mentalità e alla cultura di un popolo: gli Stati Uniti d’America.

Nelle foto: gli Avventisti durante la preghiera del sabato e ( nel riquadro) il reverendo pastore Mosca.

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