C'ERA UNA VOLTA...
Scende il buio: tutti i bambini del mondo vogliono accanto la mamma e il papà.
Tanti i modi per chiedere le coccole. I piccoli domandano una fiaba.
In Italia raccontiamo Cappuccetto Rosso.
E in Australia?
C'era una volta, tanti e poi tanti secoli fa, quando il tempo passava senza che a nessuno venisse in mente di misurarlo, un uomo che portava a spasso per tutta la Terra un sacco enorme e leggerissimo. Erano color grigio-polvere i vestiti di quell’uomo, come grigio-polvere erano la barba, il cappello e le scarpe, per gli infiniti passi che aveva ormai regalato ai continenti.
Quando l’uomo si fermava, e le sue mani spazzolavano vigorosamente i vestiti e il cappello, ai suoi piedi si formavano collinette di polvere. Eppure niente cambiava colore, perché quel grigio-polvere, che l’uomo chiamava "il colore del mondo", si era accoccolato nelle fibre dei tessuti e vi sarebbe rimasto per sempre.
Soltanto il sacco enorme e leggerissi-mo non era impregnato di grigio-polvere. Rimaneva, invece, di un radioso giallo-sole la notte e di un intenso argento-luna durante il giorno.
Infatti l’uomo faceva in modo che, al chiarore dell’alba, cadesse sul sacco la luce di quella Stella Magica che fa da ponte fra il commiato della luna e il primo saluto del sole. Il sacco rifulgeva così di bagliori astrali, perché tutti gli esseri viventi che popolavano allora la Terra potessero vederlo, non appena l’uomo appariva all’orizzonte.
Tanti i modi per chiedere le coccole. I piccoli domandano una fiaba.
In Italia raccontiamo Cappuccetto Rosso.
E in Australia?
C'era una volta, tanti e poi tanti secoli fa, quando il tempo passava senza che a nessuno venisse in mente di misurarlo, un uomo che portava a spasso per tutta la Terra un sacco enorme e leggerissimo. Erano color grigio-polvere i vestiti di quell’uomo, come grigio-polvere erano la barba, il cappello e le scarpe, per gli infiniti passi che aveva ormai regalato ai continenti.
Quando l’uomo si fermava, e le sue mani spazzolavano vigorosamente i vestiti e il cappello, ai suoi piedi si formavano collinette di polvere. Eppure niente cambiava colore, perché quel grigio-polvere, che l’uomo chiamava "il colore del mondo", si era accoccolato nelle fibre dei tessuti e vi sarebbe rimasto per sempre.
Soltanto il sacco enorme e leggerissi-mo non era impregnato di grigio-polvere. Rimaneva, invece, di un radioso giallo-sole la notte e di un intenso argento-luna durante il giorno.
Infatti l’uomo faceva in modo che, al chiarore dell’alba, cadesse sul sacco la luce di quella Stella Magica che fa da ponte fra il commiato della luna e il primo saluto del sole. Il sacco rifulgeva così di bagliori astrali, perché tutti gli esseri viventi che popolavano allora la Terra potessero vederlo, non appena l’uomo appariva all’orizzonte.
