GENTE DI GALERA

"Siamo gente di galera".
È vero. La storia dell’Australia iniziò quando il governo inglese decise che quella era la terra adatta per ospitare i detenuti che affollavano le patrie galere. Qualche storico, però, crede che tra tanti delinquenti, molti erano solo "ladri di polli".

Aborigeni e metropoli, natura incontaminata e grattacieli, bushman e canguri che tagliano la strada: mi trovo qui a mettere insieme i contrasti di questo continente e ho l’impressione che sia un’impresa disperata, come se si dovesse comporre un puzzle senza avere sotto gli occhi l’immagine di ciò che si deve ricostruire.
Ho attraversato l’Australia in lungo e in largo, ho scavato, per quanto ho potuto, il cuore della gente ma devo ammettere che senza l’aiuto di Brian, la mia guida, sarei tornata a casa con le idee altrettanto confuse di quando sono partita.
Conosco le origini degli australiani, ma sono curiosa di sapere come le vivano loro.
Brian non usa mezzi termini: "Siamo gente di galera".

E' vero. La storia dell’Australia iniziò quando il governo inglese decise che quella era la terra adatta per ospitare i detenuti che affollavano le patrie galere.
Brian racconta che nel 1787, più di settecento condannati, di cui un quarto erano donne e un terzo di esse prostitute, si imbarcarono da Portsmouth sotto la sorveglianza di Arthur Phillip, primo governatore del Nuovo Continente. "In mezzo a quegli avanzi di galera c’era anche mio nonno. D’altra parte la nostra storia è questa e non si è veri australiani se non si ha avuto almeno un antenato in galera. Mio nonno ha scontato venti anni e quando è uscito ha lavorato i campi per i “signori della campagna” e veniva pagato in rum".
La radici dell’Australia sono ben conficcate nelle colonie penali, alcune delle quali famigerate, come quella di Tasmania, istituita nel 1804. I quasi tredicimila condannati che “soggiornarono” in questa prigione affrontarono una quotidianità di duro lavoro, cibo scarso, isolamento e punizioni corporali alla minima insubordinazione.

Quando non finivano per gli stenti nelle fosse comuni. Analoga reputazione aveva la colonia penale dell’isola di Norfolk dove i capricci del governatore decidevano della vita e della morte dei detenuti, neanche fossero spazzatura.
Gli Australiani sono suscettibili sulle loro origini di criminali.
D’altra parte, sono consapevoli che, prima dell’abolizione definitiva della deportazione, nel 1868, in Australia vennero mandati circa 170 mila prigionieri. Nel tentativo di dare un po’ di “lustro” a queste origini, alcuni avvocati australiani hanno talvolta sostenuto che molti di questi prigionieri erano innocenti, vittime di errori giudiziari; molti altri dei poveri “ladri di polli”.
Ma altre ricerche hanno dimostrato che tra i deportati, eccezioni a parte, c’erano criminali incalliti che avevano evitato a stento la forca.
Comunque siano andate le cose, resta il fatto che molti fondatori dell’Australia furono delinquenti e questo potrebbe spiegare certi tratti del temperamento australiano: il cameratismo nelle circostanze avverse, lo scetticismo nei riguardi dell’autorità, il carattere irascibile. Tratti ancora ben evidenti sotto la superficie civilizzata delle città di oggi.

"Bungle-Bungle", le caratteristiche montagne nel Parco Nazionale del Purnululu.

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