Da agosto a novembre inoltrato è il re dei giardini per lo splendore dei suoi colori. Non è un fiore triste, di una bellezza quasi misteriosa come le sue lontane origini.
Fra le leggende note in Giappone vi è quella del fiore loto doro, così è chiamato il crisantemo. È una leggenda poetica che dobbiamo farvi conoscere : in unepoca molto lontana due giovani si conobbero e si innamorarono perdutamente. Lei era la figlia di un ricco e potente signore, mentre lui era un modesto e umile artigiano. Le diverse condizioni sociali creavano quindi una barriera insormontabile allunione dei due giovani; la ragazza però non voleva rinunciare al suo amore, mentre il giovane, che si rendeva maggiormente conto della situazione, era deciso a dimenticare linfelice incontro. Infatti lasciò tutto e fuggì in un monastero in vetta a una grande montagna. La fanciulla venne a sapere di questa fuga e sola, a piedi, si mise in cammino per raggiungere lamato. Era autunno, un autunno precocemente freddo e triste. La montagna era lontana, irragiungibile e la ragazza dovette interrompere più volte il suo cammino vinta dalla stanchezza e dalla sfiducia nella sua drammatica impresa. Il suo sguardo correva ogni tanto alla sommità della montagna con infinita tristezza, la fede la sosteneva ancora. Il ragazzo, nel monastero, sentì come un richiamo, co- me se udisse la voce di lei. Intuì che la giovane donna stava per raggiungerlo e corse lungo i pendii della montagna per ritrovarla. Quando finalmente le fu vicino, la giovane era ormai morente. Egli la prese fra le braccia, tentò di scaldarla in un tentativo disperato mentre continuava a cadere la neve. La fanciulla aprì gli occhi, riconobbe linnamorato e gli sorrise. Subitaneamente cessò di nevicare, il sole sgelò la neve e, come per magìa, attorno ai due giovani si alzarono da terra degli steli di un fiore sconosciuto e lentamente si schiusero delle grosse, bianche corolle. Era un miracolo della natura in omaggio allamore dei due giovani. La fanciulla si guardò attorno, ebbe un altro lieve sorriso, un brivido la percorse e chiuse gli occhi per sempre. IL CRISANTEMO NELLA REALTÁ Le leggende, anche se rendono poetica la realtà, non sono la realtà neanche per il crisantemo, fiore che lautunno ci dà per vivificare i nostri giardini con le sue policrome, meravigliose varietà. E questo da secoli. Infatti troviamo traccia della sua coltivazione nel 770 a.C., in Cina, in Corea, in India da dove la piantina fu portata in Giappone dove esiste un antico dipinto del 1500 appartenente alla collezione dei marchesi Takatsukasa in cui è raffigurato un giardino di Tokio letteralmente invaso da crisantemi, nelle più diverse composizioni floreali. È per questo dipinto che uno studioso giapponese, lo Hayashi, attribuisce al Giappone la priorità sulle creazioni dei primi crisantemi a grande fiore, frutto di pazienti ibridazioni delle specie spontanee locali. Ora il crisantemo è in Giappone il fiore nazionale ed è chiamato Giku. Comunque verso il 1700 il crisantemo arrivò in Olanda e nel 1789 giunse a Marsiglia su di una nave da carico per iniziativa del mercante Blancbart. Allora lo chiamavano Camomilla cinese e certo non si presagiva quale sviluppo avrebbe avuto in Europa la coltivazione di questo splendido fiore che non è un fiore triste, come molti ritengono, bensì un fiore come nessun altro per splendore di colori allegri e vivaci, per le sfumature intense e dolcissime, un fiore che va coltivato nei giardini, sui balconi e sui terrazzi con varietà che fioriscono tutto lanno, non solo in autunno. LA COLTIVAZIONE La riproduzione dei crisantemi a fiori semplici e coreani avviene facilmente per seme; la semina effettuata in primavera presto assicura la possibilità daver piante fiorite sino allautunno successivo. |