LA CERTOSA RACCONTA ... |
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La sua vita trascorse tutta nel silenzio e nella solitudine della sua cella ed in realtà sono molto poche le notizie che gli stessi monaci certosini raccolsero su questa monaca. Benedetto Tromby riconosce che se ella fosse stata men modesta a parlar di se stessa, o non sue gesta tanto circospetta ne di lei portamenti, non saremmo tanto allo scuro de celesti favori, de quali unicamente in confuso si sa, che ben ispesso veniva fatta degna. Malgrado questa sua ritrosia nel parlare di se stessa, questa Cittadina del Calvario ebbe numerose visioni mistiche raccolte dalla Beata Margherita dOingt.
Secondo alcune fonti la sua morte risalirebbe al 25 novembre del 1303, mentre secondo altri testi essa sarebbe deceduta il 5 febbraio di due anni dopo. Il suo corpo fu trasportato nel sacrario olivetano di Parménie ed in quel luogo vi rimase fino al 1901, mentre attualmente si trova nella chiesa di Rancurel. Il suo culto si diffuse in molte certose ed in quella di Milano non fu effigiata solamente negli affreschi di Daniele Crespi, ma a lei fu dedicato anche il paliotto daltare in scagliola eseguito nel XVII dai Solari, una delle più importanti famiglie di scagliolisti comacini. Esso è stato oggetto di un interessante intervento di restauro nel 1992 sponsorizzato dal FAI, il Fondo Ambiente Italiano. Gli studi eseguiti in occasione di quel restauro hanno rilevato che la collocazione originaria del paliotto daltare doveva essere in una delle cappelle del lato settentrionale della chiesa e che in epoca imprecisata esso fu trasferito nella sacrestia, dove ancora oggi è ben visibile. |
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