La storia
SANTO STEFANO DI CHÂTILLON

(a sinistra)

Nato nel 1150 a Châtillon les Dombes da nobile famiglia, entrò nella Certosa di Portes en Bungey. Nel 1202 venne eletto vescovo di Die. Compì numerosi miracoli e predisse la nascita degli Ordini agostiniano, carmelitano, domenicano e francescano. È raffigurato con ai piedi il diavolo poiché fece apparire numerosi demoni agli abitanti della sua diocesi per esortarli ad una condotta morale.

SANT’ANSELMO DI CHIGNIN

( a destra)

LA CERTOSA RACCONTA ...

di Daniela Pogliani Ceccato
Parte quinta

Quella stessa sera in una casa di Milano, mentre si suonava Salieri, quello che, si dice, avrebbe avvelenato Mozart per gelosia, si chiacchierava del Decreto. Del resto non novità per nessuno. Fra gli aristocratici, ma anche nel popolo, il sentore di quel provvedimento era da tempo ben più di un sentore, olezzava forte. «Ha fatto bene l’imperatore, doveva farlo prima. I monaci, si sa, sono la ‘mano morta’ della Chiesa, prendono e non danno. Non siamo più nel Medioevo, avanza la Rivoluzione Industriale, bisogna produrre. Ricchezza, produzione, denaro, illuminati bisogna essere…».
“Ma non dire sciocchezze. Sopprimere i monasteri? Bazzecole, fumo negli occhi, è il Clero che dovrebbero abolire. Ma ti rendi conto che è il principale proprietario terriero in ogni Stato italiano?”.
“Per non dire della moralità, hai sentito che cosa ha raccontato un benedettino del convento di San Martino? ‘Tutte le volte che esco, lascio a casa il mio voto di castità, fuori dal chiostro sarebbe di grave imbarazzo…’”.
Gli uomini ridono, le donne ridacchiano. La padrona di casa cambia discorso: “Avete visto che adorabile l’ultimo modello di Parigi…?”. Ah, potenza della moda (o della Francia?).
“E lo splendore dei balletti alla Scala…”.
Parole. Parole. Parole.
L’alba li troverà addormentati, avvolti nel silenzio. Non così alla Certosa. I militari austriaci stavano entrando con le munizioni, quale deposito migliore del chiostro grande? Gli arredi sacri, le carte, i libri dispersi; i muri impregnati di preghiere, violati. Come erano pallidi i monaci, gli occhi sbarrati, le orecchie incredule.

E poi? Davvero, per quanto si scartabelli nei documenti, di loro non c’è traccia Si dice che due, uno per vecchiaia e l’altro perché lo assistesse, trovarono pietà dal Parroco che succedette fra quelle stesse mura. Qualcuno probabilmente cercò di tornare alla Casa Madre in Francia, qualche altro scelse (ma quando non ci sono alternative si può parlare di scelta?) la vita secolare.Tuttavia un fatto è certo.
A distanza di due secoli, una giovane donna, ogni mattina per andare in fabbrica, percorre l’autostrada che da Varese porta a Milano. Ha due bambini piccoli. La sua vita è all’insegna del “corri corri”. Qualche volta non riesce ad andare a Messa neppure la domenica. All’imbocco dell’autostrada, però, proprio lì dove spunta il retro della Certosa di Milano, ha il suo momento di preghiera.
Coincidenza del luogo: ora et labora.

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