Editoriale

MILLE + MILLE

di P. Francesco Calloni

Mi immagino lo stupore della gente dell'anno Mille quando, al mattino del primo gennaio del Mille, spalancando le finestre, vide che il sole non si era ancora inceppato e scanzonato continuava a salire nel cielo sia pure indolenzito dai rigori dell'inverno. Gli uomini temevano proprio di non vederlo più. Pensavano alla fine del mondo e al Gran Giudizio che avrebbe diviso i terrestri in buoni e malvagi.
E invece...
Invece la vita continuò con nuovo slancio. La terra si riempì di chiese e di monasteri e sbocciò quel magnifico fiore che chiamiamo "stile romanico".
Al primo Mille ne abbiamo aggiunto un altro. Non temiamo più la fine del mondo e quanto mai un Giudizio. La gente se ne frega allegramente e ho paura che altri magnifici fiori non sbocceranno più.
I maghi, maghine e maghetti azzardano le previsioni su questo millennio. Mi fanno sorridere e si guadagnano il mio compatimento. Eppure tento anch'io di fare "frate Indovino", questa notte, ultima di un millennio che si consegna alla storia, sicuro che domani il sole non si incepperà. Lo faccio prima che i pensieri diventino fluttuanti e il torpore prenda ad effondersi dalle pareti della piccola "cella" come un'ombra umida sulla carta assorbente.
Che cosa mi succederà nel nuovo millennio?
Sono sicuro (ecco perché faccio l'indovino) che mi capiteranno due tipi di avvenimenti. Alcuni non dipendono da me; altri invece aspettano il mio consenso e quindi li posso programmare nei minimi particolari. Ci sono i prodotti della storia, delle decisioni degli uomini e quelli del Buon Dio che sono avvolti dal più fitto mistero. Non posso saperne nulla e se azzardassi la previsione sarei un grullo gabbamondo.
Ma ci sono pure i frutti della mia coerenza, generosità, libertà, oppure della mia indolenza, goffaggine, pigrizia: tutta roba che non piove dal cielo, ma è prodotto della mia fabbrica. Su questo secondo tIpo di avvenimenti posso fare il mago e profetizzare se il nuovo millennio sarà una copia sbiadita di quello precedente, oppure se avrà qualche conato di "novità".

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