La storia
Le impalcature nella chiesa.

Un " saggio " della pulitura degli affreschi.

I RESTAURI


La Certosa di Milano è stato oggetto di uno dei maggiori interventi di restauro connessi con il Giubileo del 2000. Grazie al febbrile lavoro della comunità dei frati cappuccini, della Commissione artistica ed economica parrocchiale e all’intraprendenza di alcuni dei suoi aderenti, l’antica struttura architettonica è potuta tornare al suo originario splendore.
Numerosi sono stati i restauri che si sono susseguiti nei secoli, ma questo rappresenta senza ombra di dubbio il più completo intervento multidisciplinare da quando i monaci certosini furono costretti ad abbandonare la Certosa nel 1782.
Il compito di redigere il progetto di restauro è stato affidato dal parroco padre Ferruccio Consonni al gruppo di progettazione composto dall’architetto Domenico Tripodi (responsabile del progetto) e dall’architetto Paolo Terribili.
Prima di redigere il piano complessivo dell’intervento essi si sono avvalsi della competenza di numerosi collaboratori, tra i quali ricordiamo la professoressa Maria Antonietta Crippa (Consulente generale storico-artistica); Carlo Capponi (Consulente per i restauri); Ildefonso Sgarella (Coordinatore generale); Giorgio Maria Vismara (Strutturista) e Ferdinando Zanzottera (Consulente per le indagini storico-critiche).
Per la prima volta nel monastero milanese ha collaborato anche la Sezione Geofisica del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Milano che, grazie alla competenza del professor Ignazio Tabacco e alle indagini di Samir El-Behairy, ha introdotto metodologie innovative per un complesso monastico trecentesco.
Oltre alla collaborazione dell’Università milanese si è avuta anche la consulenza del professor Giovanni Liotta, ordinario di Entomologia dell’Università di Palermo, che si è occupato sapientemente delle strutture lignee del XVI e XVIII secolo. Accanto a questi interventi si sono eseguiti anche attente ricerche preliminari, affidate a Lorenzo Rossi e a Donatella Ferrieri che hanno utilizzato una termocamera basata sull’emissione di calore delle murature.

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