La storia
Un " saggio " della pulitura degli affreschi.

I RESTAURI


Per otto-nove mesi tutta la Certosa è stata trasformata in un unico cantiere con maestranze specifiche che si sono scambiate conoscenze diagnostiche e hanno collaborato in sinergia per poter riuscire a terminare i lavori entro i termini previsti. La parte più significativa e più onerosa ha riguardato il restauro degli affreschi e del ciclo degli stucchi in oro zecchino, al quale hanno fatto seguito gli interventi su alcune tele e sugli intarsi lignei della Sala del Tesoro e della Sala Capitolare.
Gli affreschi eseguiti presentavano molti danni causati dalle infiltrazioni d’acqua piovana e dall’umidità che risaliva dal terreno. A queste problematiche gli studi preliminari hanno rilevato la presenza di fenomeni di dissesto statico che avevano causato piccoli cedimenti delle strutture murarie. Molto più grave era la situazione che, con il passare dei decenni, si era venuta a creare nei pressi dell’antica zona rustica del monastero, che era completamente fatiscente e presentava seri segni di dissesti statici.
Complessa era anche la situazione degli stucchi realizzati tra il XVI ed il XVII secolo, il cui stato di conservazione è stato giudicato “pessimo” dagli esperti. Il progetto di restauro della chiesa si è occupato anche della conservazione degli arredi lignei, ed in particolar modo si è intervenuti nella Sala Capitolare, nella Sala del Tesoro e nella Bussola di ingresso della chiesa.
Accanto a questi restauri artistici, l’intervento giubilare ha realizzato 100 posti letto per i pellegrini e un auditorium polifunzionale capace di ospitare circa 150 persone.
L’intero complesso delle opere che si sono eseguite in questa Certosa hanno dunque coniugato la salvaguardia del patrimonio artistico del passato con la valorizzazione del presente, aprendosi al futuro e alle sfide imposte dal nuovo Millennio.

Ne sei incuriosito?
Pagina indietro
Sommario