Pepe e sale

I DENTI E LE CORNA

di Edgardo Grillo

Doveva essere, il 2000, l'anno della globalizzazione, ed invece, almeno in Italia, è iniziato con un "eventino" che ha riempito per giorni le cronache dei giornali e le discussioni in famiglia: un evento di corna. Che, intendiamoci, è sempre un evento di diffusione planetaria ma che più di tanto non dovrebbe toccarci.
Montecastrilli, piccolo centro del Ternano, si è trasformato per qualche giorno in capitale d'Italia del 2000, come l'ha definita Aldo Grasso sul "Corriere della Sera".
Un ragazzo di 17 anni che fugge con una donna di 32, che nella fuga semina un marito violento e tre figli in tenera età: questi i protagonisti di una vicenda di normale amministrazione familiare che probabilmente non avrebbe avuta alcuna eco se lui avesse avuto 32 anni e lei 17.
Quello che in questa vicenda più colpisce non è il fatto quanto la risonanza che tale evento ha suscitato sui giornali e sulle televisioni, per giorni protesi con frenetica ossessione in una sorta di implacabile caccia grossa ad un branco di tre poveri cervi.
Va bene che i giornali e le telvisioni in Italia razzolano più nei cumuli dei rifiuti solidi urbani che nel mondo culturale, tanto è vero che si assiste al proliferare delle "Novelle 2000" e all'agonia di riviste come "Liberal"; va bene che personaggi televisivi come Costanzo, Giletti e Cocuzza costruiscono ormai il loro successo sul vojeurismo e che il pubblico dei telespettatori e dei lettori è stato ormai abituato a consolidare una certa vocazione a voltarsi e rivoltarsi tra le lenzuola altrui.

Ma che un banale e plebeo affare di corna, in soli tre giorni, debba finire al Costanzo-Show, a Porta A Porta, a I Fatti Vostri e sulle pagine di tutti i giornali, è veramente penoso. Come penose sono state le esibizioni verbali dei protagonisti del fatto di Montecastrilli: balbettii incomprensibili, violenze grammaticali, pochezza sintattica di gente vocata più al gergo rionale che a quello che dovrebbe essere l'eloquio della ribalta televisiva nazionale. Pare che la RAI abbia pagato la esibizione della gentile signora e del suo amante-figlio a suon di milioni. Come, per la serie di corna in diretta, fior di milioni saranno andati al marito tradito.
Almeno quel premio di consolazione gli si doveva. Perché, si sa, le corna sono come i denti: quando spuntano fanno male, poi aiutano a mangiare.

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