Editoriale

di P. Francesco Calloni
parte terza

Ho bisogno di sapere perché sono al mondo, da dove vengo, qual è il mio destino; altrimenti la mia vita non ha senso, non ha centro. Uomo è solo chi sa perché vive: sapere tutto il resto è utile, ma non necessario. A cosa serve conoscere le più sottili astruserie dell'informatica e poi vivere nella nebbia, brancolare nel buio quando si tratta di impostare la propria vita? Lo diceva già con ironia Pitagora: "La molta scienza non insegna ad avere intelletto!" Per scoprire, per pensare all'lO, devo avere, però, un pizzico di furbizia nelle letture. E necessario pensare, come è necessario leggere. Aveva ragione Bacone: "Alcuni libri vanno assaggiati, altri divorati, pochissimi mangiati e digeriti".

Leggere tutto è un perditempo. Papini diceva: "L'uomo di un solo libro è funebre e sinistro; ma l'uomo di troppi libri è come una fogna che mantiene tutto quello che vi passa dentro. Chi indaga sull'lO ad un certo punto incontrerà anche DIO. Sono convinto che non esista un uomo sulla terra che non abbia mai pensato, almeno qualche volta nella sua vita, a Dio. Dio è un punto fisso della ricerca umana e un punto capitale perché tutta la ricerca umana acquisti un significato fondamentalmente diverso a secondo della sua accettazione o della sua negazione. Per questo dicevo che il problema di Dio è il secondo argomento che si impone al pensiero umano. Ho il dovere e il diritto di giudicare Dio.


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