L'arte
Seconda lunetta:
Terza lunetta

DANIELE CRESPI

DRAMMA IN PITTURA

di Ferdinando Zanzottera
Parte seconda

La composizione geometrica della scena è basata sulla centralità di San Bruno e di Raimondo Diocrès, al fianco dei quali vengono dipinte numerose persone. Tutto lo spazio è riempito dal movimento delle vesti, delle mani e delle candele, che si stagliano su un fondale architettonico che sembra richiamare le quinte teatrali, tipiche della scenografia seicentesca.
Questa prima lunetta mostra chiaramente anche gli intenti didascalici e narrativi di Daniele Crespi, il quale utilizza nella sua opera la predominanza dei colori bianco e viola, simboli della purezza e dell’umiltà. Il pittore vuole sottolineare le caratteristiche umane principali che occorrono ad un uomo per entrare nell’Ordine certosino, senza le quali la vita quotidiana monastica diventerebbe una insulsa prigione.

La seconda lunetta è una scena tripartita ed artisticamente ricorda la cena di San Carlo Borromeo eseguita dallo stesso Daniele Crespi.
In primo piano mostra il sonno del vescovo di Grenoble che sta sognando l’edificazione di una nuova chiesa ad opera di alcuni angeli. Essi eseguono i lavori sotto la diretta direzione di Dio, che appare tra le nuvole per indicare la sua volontà.
Alle spalle del segretario del vescovo, dietro alla tenda, appaiono sette uomini che rappresentano la spiegazione del sogno. Gli angeli non sono altro che San Bruno e i suoi primi compagni, con i quali contribuirà all’edificazione e al restauro della Chiesa cattolica.
È interessante notare la gestualità di San Bruno che indica ai compagni la strada da percorrere, ed il colore della veste (viola), che richiama quella dell’angelo che riceve direttamente le indicazioni di Dio.
Nel cielo appare anche il simbolo dell’ordine certosino, che è costituito da una circonferenza di sei stelle con la più luminosa, raffigurante il fondatore dell’ordine. In questo caso, però, il simbolo è stato effigiato dal Crespi con una piccola variazione che lo lega alle figure poste alle spalle del vescovo. La stella più lucente, infatti, non è collocata al centro, ma è in posizione avanzata, richiamando così l’esortazione al cammino indicato da San Bruno.


Ne sei incuriosito?
Pagina indietro
Pagina avanti
Sommario